Alimenti alcalinizzanti o acidificanti?

L’uomo antico aveva percezione del circostante e di se stesso. Non si poneva il problema
(non aveva cognizione, cultura per tale disamina) se un alimento fosse alcalino od acido,
si limitava semplicemente ad assecondare il piacere e la necessità di alimentarsi cogliendo
i frutti che madre natura poteva donare.

Per millenni ha seguito tale armonica cosa e la sua preoccupazione era solo quella di capire se un frutto fosse maturo o meno. Ha compreso istintivamente che alcuni colori potessero dare un segnale di maturazione e
l’olfatto ha contribuito a dare certezza. Il rispetto, l’armonia ha permesso che vivesse bene
e senza malattie per il suo lungo ciclo vitale e tutto il circostante ne ha giovato. I vegetali
erano fratelli e sorelle e aveva stima e rispetto per i doni che potevano dare. Nelle rare
occasioni di cura per le proprie difficoltà fisiche curava se stesso, chiedendo perdono,
usando parti di piante “medicali”, radici e bacche. Frutti per nutrire e vegetali per curare,
dunque. Tutto questo naturalmente, tutto questo in completa armonia e rispetto con il
creato. Ippocrate, qualche millennio fa, descrisse bene questo stato armonico ed ammonì
e biasimò l’uomo che usava indiscriminatamente le piante (che indistintamente si
proteggono dai predatori tramite le fitotossine) per curare le malattie. Disse:

“che nessun farmaco (da pharmakos che vuol dire farmaco ma anche veleno in greco) serva mai a
curare una malattia. L’alimentazione opportuna è l’unico nutrimento e allo stesso tempo
cura per l’essere umano”.

L’uomo, per sua natura, è frugivoro e può salvare e curare se
stesso e il proprio pianeta semplicemente mangiando frutti donati. Meditate!
Fernando Bruno​